Un paradigma in testa

UNA PERSONA SPECIALE ACCANTO A NOI

A molti di noi nella vita può essere accaduto di conoscere un amico, un insegnante, un datore di lavoro che ci ha profondamente colpito. Si trattava di una persona di un certo livello, che si batteva per qualcosa e invitava gli altri a fare altrettanto. Pretendeva molto: non si tirava mai indietro, non accettava risultati mediocri, non disperava mai. Al contrario, nutriva costantemente alte attese, con piena fiducia in noi e nelle nostre capacità di realizzarle.

È questa fiducia, questa confidenza che ci fanno sentire potenti. Quando portiamo stima e rispetto nei confronti di qualcuno che crede in noi, è naturale che vogliamo essere all'altezza delle sue aspettative. Così, con un orgoglio che va oltre l'io, ci applichiamo affinché il nostro traguardo non sia più semplicemente quello di ricevere una ricompensa, ma di dare forma all'ideale che condividiamo.

Ora sappiamo che coi moderni mezzi di comunicazione - Internet in primis - molto è possibile. Fino a poco tempo fa era impensabile che una persona si potesse rivelare con tali ambizioni al mondo intero, a tutti contemporaneamente.

Ma oggi come oggi …che cosa accadrebbe, se un leader con tali qualità, emergesse e si rivolgesse a tutta l'umanità? In altre parole, cosa accadrà alla venuta di Mashìach?

ESSERE IL BOSS

Il concetto di Mashìach è un po' ostico da accettare per l'uomo d'oggi. Non esistono più re, e i capi carismatici sono rari. Le nostre istituzioni hanno man mano subito un decentramento. Tuttavia, le stesse istituzioni e il sistema intero hanno bisogno di capi per funzionare in modo efficace.

Attualmente, la scarsità di veri leader riguarda il campo della politica, del business e della cultura. Molti analisti accusano gli individui a capo delle organizzazioni di essere troppo concentrati a mantenere una struttura conveniente al proprio resoconto, invece di anelare ad un vero cambiamento. Noi, di conseguenza, siamo di sicuro super-manovrati, ma altrettanto poco guidati.

Una vera leadership richiede lungimiranza, ossia la capacità di vedere le cose in prospettiva. La gente può essere sì costretta ad ubbidire, ma siccome la nostra natura è quella opporsi ad obblighi e ricatti, quando l'autorità viene imposta, è ovvio che sorgono opi-nioni negative. E sempre in misura maggiore.

Per contro, la sottomissione può essere ottenuta attraverso il baratto: merce e servizi possono essere scambiati in nome di un accordo, cosa che succede in molte delle relazioni nelle nostre case o nei posti di lavoro. Quando una guida che promette ricompense di questa natura è esercitata in modo giusto, ciò può essere funzionale e soddisfacente.

Tuttavia, in tali sistemi, l'obiettivo è il beneficio d'ogni singolo - il guadagno1. Così, questa struttura porta ad incoraggiare l'egoismo piuttosto che l'idealismo e il lavoro di gruppo. Una persona vuole solo ciò che percepisce come buono; così, mai potrà avanzare al di là della sua immediata comprensione. Di conseguenza, neppure questo sistema potrà ispirare una vera crescita.

Un leader vero deve motivare le persone con una prospettiva a lungo termine che possa dare un significato agli sforzi necessari. Deve indicare loro una nuova direzione, elevare le aspirazioni, conferire un senso più profondo alle loro azioni e mostrare come queste costituiscano una parte piccola ma indispensabile di un insieme pieno di significato.

Un falso leader può accendere gli animi della gente, ma parla di cose irrealistiche, non realizzabili2: questa è semplice demagogia. All'opposto, l'ideale con cui un vero leader coinvolge gli altri è reale, chiaramente tangibile.

MESSAGGIO & MESSAGGERO

La visione di un leader tocca un tasto dentro la nostra anima. Ciò che egli offre è differente ma soprattutto unico, ed allarga gli orizzonti dei suoi seguaci, essendo un qualcosa di realizzabile e un traguardo nel quale è possibile identificarsi. Come un'idea che permette ad un ascoltatore di dire: "Ah! Era questo che sentivo …ma non ho mai avuto le parole per esprimerlo!"

Mashìach condividerà un tale ideale con l'intera umanità. Il suo sogno è rendere il nostro mondo una casa per D-o: una visione che in riguarda qualsiasi dimensione dell'esistenza e che rappresenta lo scopo finale della Creazione del mondo3. Una visione unica e fondamentale che richiede un modo di vivere diverso da quello a cui siamo abituati. Una visione che può essere apprezzata da tutti.

Tale messaggio fa eco nel cuore di ciascuno. Chi non vorrebbe vivere in sicurezza e abbondanza, con la possibilità di realizzare la propria massima aspirazione?

Bene. Se facciamo attenzione, notiamo che i fattori che permettono l'espressione di questi valori sono già al lavoro. Le forze che mutano la nostra società stanno cancellando i vecchi dogmi e sistemi, fino a renderci capaci di anticipare gli ideali di pace, di saggezza e unità che caratterizzano la Redenzione.

Certo: nonostante il campo per la Redenzione stia prendendo forma, questo rimane per ora solo uno sfondo. In primo piano vediamo ancora pagine di giornali piene di violenza, povertà e guerra.

Ma allora cos'è che farà la differenza? Come potremo tramutare le nostre aspirazioni dall'astratto al concreto? Serve un cambiamento non casuale, ma intenzionale, che deve essere inseguito e conseguito da persone che condividono ideali e principi comuni. Dobbiamo impegnarci con sempre più sensibilità, e il sogno della Redenzione si materializzerà! Questo ci porta ad un concetto fondamentale dell'ebraismo: l'era della Redenzione non è semplicemente un periodo di consapevolezza e di pace, ma come afferma la Torà: essa è Yemòt HaMashìach, "i giorni di Mashìach"4.

Gli insegnamenti di Mashìach ispireranno una serie di cambiamenti reali nel nostro approccio verso la vita5. Ovunque, in tutto il mondo, la gente sarà conscia della profondità del messaggio di Mashìach, pregno di pace e conoscenza. E dal momento che sarà impossibile non voler diffondere tale messaggio, verrà così creato un ponte tra l'ideale e il reale, la-sciando preparare all'umanità un ambiente appropriato per un mondo che è la dimora di D-o.

Per la religione ebraica, l'avvento della Redenzione dipende dalla crescita e dalla diffusione della saggezza umana. Mashìach non scende dal cielo. Sarà un essere umano che insegnerà agli altri ad essere più umani, a trascendere le nostre barriere fisiche, esprimendo il Potenziale Divino che è in noi. Mashìach sarà in carne ed ossa. Il suo esempio di leader ispirerà il cambiamento in noi stessi e nell'ambiente in cui viviamo.

Basta accantonare l'egoismo e saper accettare il contributo e l'aiuto che le persone vicino a noi possono darci. Non c'è altra alternativa. Non esiste, infatti, un legame più potente di un ideale condiviso.

FIDUCIA NEL MASHÌACH

Bisogna essere fiduciosi. La fiducia è la risposta di un seguace ad un leader. Affinché la visione di leader sia comunicata in modo efficace, essa deve essere riflessa nella sua vita personale. Chi di noi, infatti, affiderebbe le proprie energie a chi non incarna i principi che espone? Vogliamo vedere integrità, coerenza e sincerità, prima di decidere di seguire una guida.

Per questa ragione, non soltanto Mashìach ci rivelerà come tutto il mondo è la dimora di D-o, ma questo concetto lo realizzerà lui, di persona. La scintilla divina, l'anima che è presente in ciascuno di noi, splenderà in Mashìach, dominando la sua personalità; "Lo spirito di D-o risiederà in lui, lo spirito di saggezza e d'intesa, lo spirito di consiglio e forza, lo spirito di conoscenza e timore di D-o"6.

La necessità di Mashìach di servire come un esempio concreto del potenziale umano è riportata nei criteri che Maimonide (o Ràmbam, grande codificatore di legge ebraica del XII secolo e.v.) fornisce per riconoscere un potenziale redentore7. Per prima cosa, egli stabilisce che Mashìach discenderà dalla stirpe del Re Davìd: sarà dunque l'erede delle virtù che distinguono i sovrani ebrei.

Inoltre, Mashìach sarà un saggio di profonda conoscenza spirituale e condotta pratica della Torà, ispirando l'intero popolo ebraico ad un impegno nei confronti del proprio patrimonio. Una persona che riesce a comunicare con successo, facendo sentire ai suoi seguaci il suo apprezzamento per loro, e il ruolo essenziale che loro stessi hanno nel dare forma all'obiettivo comune. Mashìach: lo stimolo verso un impegno sincero e dinamico da parte di tutti!

Un leader non può essere un'utopia. Egli deve tradurre gli ideali in principi applicabili. Ecco un altro punto: sebbene Mashìach sia un insegnante per eccellenza, il suo intento non sarà solo quello di sgelare una conoscenza astratta, ma di portare un cambiamento effettivo in ogni parte del mondo. Come continua Maimonide: "Mashìach... perfezionerà il mondo [stimolando tutte le nazioni] a servire D-o insieme"8.


1) In un contesto simile, i nostri Saggi (Pirké Avòt 5,10) dicono: "Quello che è mio è mio e quello che è tuo è tuo... è una caratteristica del popolo di Sodom". Perché la linea tra il legittimo interesse per se stessi e l'egoismo è sottile, e può essere distinta solo con la luce dei veri valori.
2) E, spesso c'è un lato negativo nel messaggio del demagogo: l'ideale non si realizza perché alcune persone, o alcuni aspetti nel carattere della persona, impediscono che si realizzi, e l'attenzione viene rivolta a combattere queste forze opponenti.
3) Midrash Tanchuma, Parshat Bechukotai, sez. 3.
4) Sanhedrin 99a afferma che la Redenzione non sarà condotta da un mortale. Invece, "Lui, santo, benedetto, governerà, e li redimerà". Il Talmud, comunque rifiuta questa tesi, al punto che il Chatam Sofer (Yoreh Deah, Responsum 356) afferma che una persona che è d'accordo con questa nozione "nega l'intera Torà".
5) Vedere Maimonide, Mishneh Torà, Hilchot Teshuvah 9.2.
6) Isaia 11,2.
7) Mishneh Torah, Hilchot Melachim 11,4. Vedere anche la spiegazione di questa critica nel capitolo "The function of Mashìach", in "I Await His Coming" (Kehot, 1991).
8) Op. cit.

Che cosa è Mashìach?

Chi è il Rebbe?

 


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